Presentato questa mattina il progetto “Trasformarsi per fare sistema” promosso dal Comune di Vercelli, tra i vincitori del bando per i progetti di informazione e sensibilizzazione rivolti alla prevenzione della violenza maschile contro le donne e per la promozione di buone pratiche nelle azioni di presa in carico integrata da parte delle reti operative territoriali antiviolenza delle donne vittime di violenza maschile, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità.
“Il progetto si è posizionato quinto nella graduatoria nazionale tra tutti quelli approvati nel mese di dicembre 2023, un grande risultato frutto di un lavoro di squadra portato avanti con molto impegno – spiega l’Assessore alle Politiche Sociali Ketty Politi – che permetterà di fare sistema con i territori più vicini, per creare una rete capillare a sostegno delle donne che ne hanno necessità”.
A spiegare in dettaglio il progetto la Dirigente del Settore Politiche Sociali Alessandra Pitaro : “Questo progetto è un’ulteriore strumento per contrastare la violenza contro le donne, esportare le buone pratiche del territorio, condividerle e metterle a sistema, con più partner che lavoreranno al progetto, quali il Comune di Novara, il Consorzio C.I.S.S. Borgomanero (Consorzio Intercomunale per la gestione dei Servizi Socio-Assistenziali), la Cooperativa Liberazione e Speranza che gestisce il Centro Antiviolenza Vercellese EOS e la Cooperativa Irene che gestisce il Centro Antiviolenza di Borgomanero”.
“Le azioni serviranno ad individuare soggetti che possano essere a conoscenza dei fatti, dei “sensori”, sentinelle che possano captare i segnali delle donne che hanno bisogno di aiuto e rivolgersi così agli operatori– spiega la Dottoressa Paola Arlone, referente del progetto – ad esempio un panettiere che vede una donna mostrare segni di sofferenza o difficoltà, può segnalare il caso, proprio in questa ottica si è pensato alla formazione ai commercianti, dare loro indicazioni su come poter essere d’aiuto”.
Presente anche la presidente della Cooperativa Irene, Margherita Fortina, che gestisce molti centri antiviolenza, incluso quello di Borgomanero che partecipa la Progetto “l’empowerment, il rafforzamento, la presa di consapevolezza da parte delle donne maltrattate è essenziale. Per poter sostenere queste donne che versano in condizione di fragilità è necessario che la comunità tutta sia pronta a cogliere i segni”.
Le azioni e gli obiettivi che si intendono realizzare saranno:
Azione 1: CREAZIONE DI UN SISTEMA MULTI-ATTORIALE E INTER-TERRITORIALE
Il progetto intende costruire e rafforzare il Sistema inter-territoriale, attraverso la creazione di:
- Una Cabina di Regia inter-territoriale, che svolga funzioni di coordinamento scientifico ed operativo.
- Un Tavolo inter-territoriale, partecipato dalla più ampia platea di Attori interessati dall’azione progettuale, con l’obiettivo di consolidare la strategia di co-progettazione interterritoriale come modello operativo condiviso.
Azione 2: SVILUPPO DI UNA COMUNITA’ DI PRATICHE PARTECIPATIVA
Il progetto intende adottare la metodologia della Comunità di Pratiche partecipativa, con l’obiettivo di mettere in relazione stabile e strutturata operatrici/operatori, Enti, Istituzioni e Attori che agiscono sui tre territori e all’interno delle reti.
Azione 3: CAPILLARIZZAZIONE DELL’INTERVENTO NELLA COMUNITA’: “I SENSORI SOCIALI”
Questa intervento prevede:
a) Promuovere un’azione di engagement dei Soggetti rilevanti, non appartenenti alle reti istituzionali (es. associazioni, enti datoriali, professionisti, imprese, cittadini..) ma potenzialmente sensibili verso il tema;
b) Realizzare momenti formativi con il territorio;
c) Strutturare la connessione tra Tavolo inter-territoriale, Servizi, CAV e i Risorse formate, che saranno accompagnate gradualmente ad assumere la funzione di “sensore sociale”.
Azione 4: VALORIZZAZIONE DI STRATEGIE DI EMPOWERMENT
La donna vittima di violenza non va guidata, ma supportata ed ascoltata, avviando un processo di rafforzamento (empowerment) della sua identità, basato sulla relazione generativa con altre donne (operatrici, volontarie, Peer supporter). La relazione fra donne può innescare un percorso virtuoso di reciproco riconoscimento e sostegno.