L’esigenza di saperne di più circa le proprie radici ed il proprio passato è un bisogno psicologico universale: sapere da “dove si arriva” è funzionale a sapere “chi si è” e “dove si va”. Per i ragazzi adottati, la cui provenienza biologica e culturale è diversa, la prima sempre, e la seconda a volte, da quella della famiglia adottiva, la questione della conoscenza delle proprie origini è particolarmente importante. Si stima che nel mondo il 50% degli adottati adulti vada in cerca delle proprie origini. Studi anglosassoni mostrano che, sopra i 13 anni, un ragazzo adottato su 3 stabilisce un contatto online con la famiglia biologica, ma se l’avvento di internet, da un lato, ha facilitato molto l’accesso alle informazioni, dall’altro, ha reso più complesse, e anche più pericolose, le strategie comunicative.
La parola chiave è Conoscere per prevenire. Pochi ragazzi e pochi genitori sono adeguatamente informati, mentre è importante sapere quali rischi si corrono sui social e quali cautele utilizzare per evitare contatti indesiderati.
L’incontro di sabato 15 settembre, condotto dalle Dr.ssa Chiara Avataneo e Dr.ssa Marta Casonato, esperte psicosociali dell’ARAI (Agenzia Regionale per le Adozini Internazionali), è finalizzato a conoscere ed apprendere modalità di ricerca “corrette”, a tutela dei ragazzi, e delle loro famiglie, di origine e adottive.
L’incontro è destinato alle famiglie adottive, agli operatori dei servizi e a tutti coloro che sono interessati alla tematica in questione. La partecipazione è gratuita, ma è richiesta l’adesione via mail (L'indirizzo è nella sezione Contatti)