Al Museo Leone di Vercelli, a partire da sabato 14 aprile e fino a domenica 14 ottobre 2018, dopo il successo del 2016 di “Il Sapere Portatile. Farmacie da viaggio e testi medici tra XVI e XIX secolo”, una nuova mostra in collaborazione con il Museo della Farmacia “Picciòla” di Vercelli presenta, in anteprima assoluta e mai esposta al pubblico, la curiosa collezione del farmacista di Gavi Giuseppe Carletto Bergaglio, donata dagli eredi al Museo della Farmacia. Di essa si è molto vociferato in passato: famosa come “collezione di clisteri”, grazie a quelli che sono i pezzi forti della raccolta e per questo capace di stuzzicare le più disparate fantasie, la collezione annovera clisteri in peltro, metallo e legno databili tra il Sette e il Novecento, diurni e notturni.., pitali in vetro e ceramica delle più ricercate manifatture, quaresimali, pappagalli, comode, il bidet da viaggio della Regina Margherita e altre curiosità farmaceutiche raccolte e collezionate dal farmacista gaviese come libri e farmacopee compresi tra il XVII e il XIX secoloche permettono di ripercorrere la storia della medicina e della chirurgia in età moderna e ancora una selezione di testi medici e farmaceutici, ricette e ricettari.
“Molti artisti delle arti figurative hanno dedicato opere legate alla Farmacia e alla Medicina. Forse quest’ultima è stata privilegiata nelle opere ad olio o a tempera, ma sicuramente più ricca risulta la Farmacia nelle incisioni. In realtà molte di quelle opere, in particolare quelle sull’Alchimia, si possono attribuire sia al mondo farmaceutico che medico-chirurgico.
Dopo il 1450 con la scoperta di Gutenberg della Stampa, per circa un secolo le incisioni furono medico-alchemico-apotecarie. Così molti libri farmaceutici ancora incunaboli avevano illustrazioni xilografiche ad esempio Dürer nel volume “La Nave dei Folli” di Sebastian Brant stampato a Basilea nel 1494, tra altre sue incisioni ne aveva due su Malati e Medicine e una sull’Alchimia. Tante stampe vennero incise per la satira e l’umorismo, soprattutto politiche. È il caso di ricordare Daumier in Francia, e Goya in Spagna. Specie in Germania e al Nord si stamparono libri illustrati con scene erotiche medico - farmaceutiche.
Ma l’argomento più sfruttato fu il Clistere dal Seicento a tutto l’Ottocento. Oltre che con la tematica politica, pure quella religiosa o antipapale e umoristica vennero sfruttate. Piccoli capolavori artistici sono le Antiporte e i Frontespizi nei Ricettari e nelle Farmacopee. E già molte ditte Medico - Farmaceutiche mondiali nell’Ottocento e Novecento stamparono eleganti volumi con riproduzioni di opere famose inerenti il mondo della Farmacia.
Tra il soggetto dei Clisteri dovrei ricordarne due con la scena di un apotecario che procura un clistere al bambino trattenuto dalla madre. Uno si trova al Museo Tedesco della Medicina a Inglostat, l’altro al Museo Bergaglio della Farmacia a Gavi…
(Tratto da: Giuseppe Carletto Bergaglio, “La farmacia nell’arte figurativa”)
Giuseppe (detto Carletto) Bergaglio, intelligente e poliedrica figura umana, nonché farmacista, o meglio speziale come, all’antica, amava auto-definirsi, è stato l’ideatore della promozione del Gavi, storico e custode delle tradizioni del territorio, per anni guida e anima della pro loco gaviese, nonché fondatore dell’Ordine Obertengo dei Cavalieri del Raviolo e del Gavi, meglio conosciuto come “Confraternita del Raviolo”. Fu farmacista in quel di Portacomaro, nell’astigiano, fino alla morte, avvenuta nel 2005. Dal 2015 la sua collezione ha lasciato Gavi per approdare a Vercelli accolta dal dottor Carlo Bagliani che, nell’attesa di poterla esporre in uno spazio adeguato, già nel 2015 grazie anche all’Ordine dei Farmacisti, ne aveva esposta una parte significativa nei padiglioni di Expo 2015.
L’inaugurazione della mostra si terrà Sabato 14 aprile alle 17.00 su invito. Interverrà il professor Giovanni Cipriani, docente di Storia Moderna presso l’Università di Firenze e massimo esperto italiano di Storia della Farmacia che terrà la prolusione inaugurale. Dopo aver visitato la mostra trasferimento in via Galileo Ferraris 24 al Museo della Farmacia “Picciòla” per una breve visita a cura del dottor Carlo Bagliani, curatore del Museo.