PRIMA... SUPERLATIVA: AL VIOTTI FESTIVAL AVI AVITAL CON MANDOLINISSIMO
Partire in bellezza è importante... e quando il XXII Viotti Festival inizia con Mandolinissimo diventa addirittura facile, quasi naturale. Il primo appuntamento “ufficiale” della stagione vercellese, previsto per sabato 16 novembre al Teatro Civico di Vercelli (ore 21, concerto in abbonamento) offrirà infatti l'occasione di ritrovare Avi Avital, ormai consacrato come “ambasciatore” del mandolino nel mondo, ma soprattutto interprete dalla comunicativa immediata e avvincente, capace di trascinare con leggerezza il pubblico alla scoperta di nuovi orizzonti musicali, come d'altra parte la sua esibizione al Festival nelle scorse stagioni ha ampiamente dimostrato.
La Camerata Ducale, dunque, ha preparato per questo debutto della XXII stagione un grande ritorno, un concerto che coinvolgerà gli spettatori, rendendoli anche protagonisti di un piccolo gioco “digital-musicale” con in palio... ingressi omaggio ai prossimi appuntamenti. Inoltre, il motto di quest'anno del Viotti Festival, ovvero La musica aspetta te, si tradurrà nella proposta di un brano celeberrimo, che ogni amante della musica conosce e che fa parte della ideale playlist di ogni spettatore. In questo caso, si tratta del famoso e splendido Adagio di Albinoni.
Come accennato, Avi Avital ha il merito di aver fatto scoprire al mondo le grandi potenzialità di uno strumento poco conosciuto. Il mandolino, infatti, fa pensare alla musica popolare, in particolare napoletana. In realtà questo strumento ha origini antiche, risalenti al XVI secolo, e nobile pedigree, visto che Vivaldi lo trattò in più d’un caso come strumento solista. E oggi, grazie soprattutto ad Avital, è diventato una star delle sale da concerto. Sarà sorprendente e trascinante, dunque, ascoltare proprio Vivaldi, con il famoso Ottavo Concerto dell’Estro Armonico e con L’Estate, secondo dei notissimi concerti delle Stagioni, in origine per due violini. Ma non solo: il programma si aprirà nel nome di Bach, con il bel Concerto BWV 1052 concepito per clavicembalo ed archi, e continuerà con l'incandescente musica balcanica dell’ungherese Bartók. Al culmine della serata, come promesso, il famosissimo Adagio di Albinoni, vera e propria hit della musica classica che nasconde un forse meno noto “giallo” storico. Il compositore e musicologo romano Remo Giazotto, infatti, pubblicò l'Adagio nel 1958, affermando di averlo ricostruito – e solo lui, grande studioso di Albinoni, poteva farlo – partendo da alcuni spartiti (i bassi e sei frammenti di melodia) misteriosamente ritrovati tra le macerie della Biblioteca di Dresda distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Tuttavia, quarant'anni più tardi, alla morte di Giazotto, gli spartiti non vennero ritrovati, dando origine alla verosimile convinzione che l'Adagio fosse opera interamente sua e non di Albinoni. Nel frattempo, però, questo splendido brano si era diffuso in tutto il mondo; ad esempio, compare in molte colonne sonore, tra cui quella del Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, e risuonò tristemente il giorno dei funerali di Enrico Berlinguer. Uno tra i tanti misteri di cui è costellata la storia della musica: basti pensare, per non allontanarsi dal Viotti Festival, al giallo del tema della Marsigliese composto in realtà da Giovan Battista Viotti...
Avi Avital mandolino
Guido Rimonda violino e maestro concertatore
Orchestra Camerata Ducale
MANDOLINISSIMO
Programma
J. S Bach – Concerto in re minore BWV 1052 (versione per mandolino e archi)
A. Vivaldi – Concerto in la minore per due violini op. 3 n. 8 (versione per mandolino e violino)
T. Albinoni – Adagio per violino e orchestra
B. Bartók – Sei danze popolari rumene per mandolino e archi
A. Vivaldi – Concerto in sol minore RV 315 “Estate”(versione per mandolino e archi)