Quarta edizione dell’”Isola che c’è” e i vercellesi hanno ormai familiarizzato con questa festa che con i suoi stimoli vuole proporre ogni anno forme di coinvolgimento nuove. L’intento è quello di esplorare con rinnovata curiosità spazi conosciuti, di divertirsi tra spettacoli e giochi, di consolidare o intrecciare relazioni con i vicini, in poche parole: di far star bene.
Al mattino, dopo la messa delle 10 presso la parrocchia Sant’Antonio da Padova, partirà la camminata per il quartiere, un trekking urbano alla scoperta della storia passata del luogo e delle energie attualmente in campo per trasformarlo. Alle 12 ci sarà un gioco-aperitivo, che farà da preludio al pranzo. Pranzo che non deluderà gli appassionati, vista la collaborazione degli Amici della Panissa, del Comitato Belvedere e del Comitato Cervetto. L’incontro tra Panissa e cous cous è qui di casa, all’insegna dell’integrazione.
Al pomeriggio si susseguiranno i burattini di Bruno Niemen, che con un nuovo spettacolo “sfiderà” le marionette di un ospite d’eccezione, “The Gipsy Marionettist”. Gli appassionati del tavolo da gioco della tradizione invece si affronteranno nei tornei di scala 40, scopa e burraco. Alle 15, con il contributo dell’associazione AUSER, che ha da poco inaugurato nel rione il centro medico sociale, e dell’ASL di Vercelli, che ha lanciato da qualche mese il progetto Dedalo, partirà un dibattito sulle risorse dei quartieri e della città che ci aiutano a stare bene e a mantenerci in forma. In locali adiacenti una mostra fotografica su Cuba di Cristian Villacres. La merenda sarà poi epica, tanto che si intende immortalarla con una mega foto di gruppo da far passare alla storia. Per tutta la giornata spettacoli di cabaret e giochi di gruppo scalderanno l’atmosfera. Inoltre non mancheranno gli stand e i laboratori per i bambini.