“Canto per un luogo che cura” è la nuova produzione del laboratorio teatrale di Diapsi Vercelli. Non è uno “spettacolo” ma un “viaggio sonoro itinerante per l'ex ospedale” che aveva debuttato nello scorso mese di marzo con una grande affluenza. Ora il lavoro, ideato e diretto da Lodovico Bordignon di “Faber Teater”, ritorna domenica 24 giugno, con due repliche: ore 18.30 e ore 21.00, con partenza dal colonnato della “Manica delle donne” nell'area antico ospedale.
Il “viaggio” seguirà un percorso diverso sempre nella stessa area per il quale è stato pensato. Non c'è una “trama” ma una successione di momenti, di suoni e di voci che fanno tornare in superficie emozioni e vite che nel passato sono passate dal vecchio ospedale, nascite, morti momenti di malattia e dolore ma anche la generosità di chi nei secoli ha curato e confortato. La scelta di un luogo che era abbandonato ed è rinato, diventando una “piazza” ricca di nuova vita, non è stata casuale, anche le persone in difficoltà che si rivolgono all'associazione cercano un nuovo inizio dopo una fase negativa. Tutti elementi che si combinano e s'intrecciano anche perché Diapsi Vercelli ha da poco installato nella sede di San Pietro Martire il proprio laboratorio di sartoria dove si realizzano i percorsi di riaccompagnamento al mondo del lavoro per persone con disagio psichico. Proprio qui si chiuderà il percorso del “viaggio”. L'evento è realizzato con il sostegno del Centro Territoriale per il Volontariato e in collaborazione con Comune di Vercelli e Faber Teater. Il Laboratorio teatrale di Diapsi è attivo da diversi anni. Il gruppo che ogni anno si forma è composto da persone di ogni estrazione con o senza particolari problemi psicologici. Tutti insieme, senza etichette, affrontano il percorso che l'insegnante Lodovico Bordignon di Faber Teater propone. Un percorso che consiste nella scoperta dei ritmi e delle possibilità del corpo, della voce, del movimento e anche del fare squadra per costruire insieme qualcosa di più grande del singolo. Ogni anno c'è un progetto da portare a compimento. Il risultato finale sono sempre dei “prodotti teatrali” di valore professionale anche se realizzati da non professionisti, rappresentazioni che mettono in moto le corde delle emozioni in chi assiste come in chi si “esibisce”.