Questa mattina si sono svolte le celebrazioni del Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe. Le autorità cittadine civili, militari e religiose e le associazioni combattentistiche e d’arma hanno partecipato alla S. Messa nella Chiesa di San Paolo, celebrata dall’Arcivescovo Mons. Marco Arnolfo.
In seguito il corteo si è trasferito presso i portici del Comune dove, alla presenza di una rappresentanza degli studenti dell'Istituto Ciofs e Lagrangia di Vercelli, sono state deposte le corone di alloro da parte del Signor Prefetto Lucio Parente, del Presidente della Provincia Davide Gilardino e del Sindaco Andrea Corsaro.
“Oggi siamo qui per ricordare la tragedia delle foibe, le sofferenze dei popoli fiumano, istriano e dalmata, l’orrore dell’esilio e della deportazione, popoli che sono stati costretti a lasciare la patria vedendo la propria vita, la propria storia gettati nel buio. Non solo nel buio delle foibe, ma anche nel buio della storia, della dimenticanza voluta e della negazione per anni – ha detto il Sindaco Corsaro - una pagina di storia strappata che per lungo tempo è stata dimenticata, italiani trattati come indesiderati nella loro stessa patria. E’ doveroso ricordare, ridare vita a quella pagina, oggi siamo qui per non dimenticare, affinché episodi del genere non accadano più”.
Ha preso poi la parola il Presidente della Provincia Davide Gilardino “la giornata del ricordo è stata istituita vent’anni fa, prima solo silenzio, è necessario ricordare e dare la possibilità ai giovani di conoscere le storia, per non ripetere gli stessi errori e costruire una giusta coscienza storica”.
Hanno chiuso i discorsi ufficiali le parole del Prefetto Lucio Parente che ha ribadito come “quel periodo è stato drammatico, la crudeltà dell’uomo verso l’uomo si è manifestata in maniera atroce. E’ necessario tenere la memoria viva e perenne nei nostri cuori”
Infine si è tenuta l’inaugurazione di una mostra presso il Foyer del Dugentesco, dove sono esposti quadri, fotografie, manifesti politici e documenti d’epoca, oltre ad oggetti e cimeli provenienti da collezioni private, che narrano la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe.