10 febbraio - Giorno del ricordo 2025

10 Febbraio 2025

Questa mattina si sono svolte le celebrazioni del Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe. Le autorità cittadine civili, militari e religiose e le associazioni combattentistiche e d’arma hanno partecipato alla S. Messa nella Chiesa di San Paolo, celebrata dall’Arcivescovo Monsignor Marco Arnolfo.

«Per tanti, troppi anni abbiamo creduto che quanto patito dagli italiani in Istria e Dalmazia, durante e alla fine del secondo conflitto mondiale, potesse esser nascosto dietro alla maschera del silenzio. Oggi, che il 10 febbraio è la giornata del Ricordo, il dramma delle Foibe e degli esuli non è più rimosso».

È un estratto del discorso del Sindaco di Vercelli, Roberto Scheda, tenuto durante le celebrazioni per non dimenticare le vittime delle Foibe. «Che ruolo abbiamo noi oggi? Non celebrare questo appuntamento solo per dovere istituzionale. Dobbiamo - ha invitato il primo cittadino - essere i promotori, specie fra gli studenti, di tenere viva la memoria». Nel corso del suo intervento, al termine della messa in San Paolo, celebrata dall’Arcivescovo di Vercelli, Marco Arnolfo, Scheda ha citato Mark Twain: “Se dici sempre la verità, non hai bisogno di ricordare ogni cosa”. Ecco: diffondiamo la verità di quanto è successo in quelle zone. Come per l’Olocausto ricordiamoci che la memoria è il nostro dovere per le future generazioni. Diffidate da chi sostiene che rimuovere aiuta a superare. Non è ammissibile perché non è vero!».

Il primo cittadino ha quindi ricordato la storia di «Norma Cossetto, la giovane studentessa universitaria istriana catturata e imprigionata da partigiani Jugoslavi nel 1943, che è stata lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Una testimonianza di coraggio e di amore per la sua, la nostra Patria».

Scheda ha infine sottolineato come «dire la verità, dire che gli italiani di Istria, Dalmazia e Fiume hanno subito queste violenze, scolpirà negli anni a venire quanto è successo. Lo farà in modo chiaro e indelebile. Solo allora - ha concluso il Sindaco - potremo far riposare la memoria, parafrasando Mark Twain. Perché la verità finalmente sarà diventata il vento che respireremo in ogni singolo istante di ogni singola giornata».

Ha preso poi la parola il Presidente della Provincia Davide Gilardino “una pagina nera della storia italiana, con l’aggravio di averla taciuta e negata. Sono passati ottant’anni, ma solo da venti è stata istituita una giornata dedicata al ricordo. Oggi siamo qui per non dimenticare. E’ doveroso insegnare ai giovani la difesa della democrazia, che deve divenire parte integrante del nostro agire”.

Hanno chiuso i discorsi ufficiali le parole del Prefetto Lucio Parente che ha ribadito come l’atrocità e l’orrore delle foibe sono una grande ferita per il popolo italiano che non deve essere dimenticata.

In seguito il corteo si è trasferito presso i portici del Comune dove, alla presenza di una rappresentanza degli studenti degli Istituti Comprensivi cittadini, sono state deposte le corone di alloro da parte del Signor Prefetto Lucio Parente, del Presidente della Provincia Davide Gilardino e del Sindaco Roberto Scheda.