Il sindaco Forte: “Necessario accendere i riflettori a livello nazionale e non solo”
Non usa mezzi termini il sindaco Maura Forte quando viene messa al corrente della sostanziale irremovibilità del gruppo Perstorp sulla vicenda chiusura della Polioli con proposte che le OO.SS. hanno definito giustamente “ridicole” e si prepara a “qualsiasi azione possa sottolineare il comportamento di chi si appresta a buttare sulla strada un centinaio di famiglie”.
La riunione con organizzazioni sindacali e lavoratori del tardo pomeriggio a Palazzo di Città, a cui hanno partecipato assessori e consiglieri sia di maggioranza che di minoranza, ha portato alla decisione di far diventare Polioli un caso nazionale senza escludere anzi tentando con ogni mezzo di far giungere la notizia in Svezia per sollecitare il gruppo Perstorp in patria.
I rappresentanti delle diverse forze politiche si sono concordemente impegnati a portare a Vercelli i loro massimi rappresentanti a livello nazionale e i parlamentari europei di riferimento in occasione di una prossima manifestazione a cui verrà invitata tutta la cittadinanza al fine di produrre un evento di rilevanza mediatica decisamente significativa come, per esempio, una fiaccolata di solidarietà con moltissime persone. La data verrà definita non appena avremo le adesioni che ci aspettiamo e che i lavoratori soprattutto si attendono.
Rimane la disponibilità ad accogliere eventuali, serie proposte del gruppo svedese e la disponibilità di aprire un tavolo regionale di operatività.
“Ho scritto – dice Maura Forte - all’assessore regionale Giovanna Pentenero così come al ministro del Lavoro Luigi di Maio per avere sollecite risposte. Con l’assessore ho parlato già stamattina, ora attendo che il Ministro si interessi della vicenda. Mi sono mossa con il rappresentante dei 5 Stelle in Consiglio, Michelangelo Catricalà, per ottenere l’interesse del Ministro su questa gravissima vicenda. Non credo che l’Italia possa essere diventata terra di conquista dove si può venire a prendere e basta e non ho alcuna intenzione di lasciare da sole le cento famiglie coinvolte”.
Servizio Comunicazione Istituzionale