Fondo Gen. Marcello Prestinari

Marcello Prestinari fu un soldato, poi un maggiore, poi un generale e infine una Medaglia d’oro al valore conferitagli post mortem. Era un ufficiale molto carismatico e ben voluto dai suoi uomini, al fianco dei quali ha sempre combattuto in prima linea. Dedito alla sua divisa al punto tale da partecipare volontariamente alla Prima Guerra Mondiale, nonostante avesse settant’anni e fosse stato collocato a riposo già dal 1904.
Qualche anno dopo la sua morte, avvenuta proprio durante la Grande Guerra, sulla rivista "Vercelli Nobilissima", Luigi Rossi scriveva: "Obbligato per limiti di età a lasciare il servizio militare, profuse nelle opere di pace la severa rettitudine, l'elevato patriottismo e il generoso altruismo dei quali era riccamente dotato e che furono norma costante di ogni suo atto."
Dietro al militare, però, c’era anche l’uomo. Un uomo amato dalla sua famiglia, in particolare dai suoi nipoti, i quali erano soliti scrivergli delle lettere per sincerarsi del suo stato di salute, per invitarlo a eventi particolari come matrimoni o la prima comunione dei suoi pronipoti. È possibile toccare con mano quanto appena riportato grazie alla documentazione collocata all’interno del fondo archivistico che lo riguarda. Oltre alla sua corrispondenza personale e a numerose carte che trattano questioni militari (telegrammi inviati e ricevuti da altri ufficiali, diari di guerra, mappe, diplomi, onorificenze ecc.) sono conservate anche le sue volontà testamentarie scritte di proprio pugno e “nel pieno delle sue facoltà” nelle quali afferma di non volere che si celebri nessuna cerimonia funebre in suo onore, il suo unico desiderio era quello di essere sepolto insieme alla madre.
Si preoccupò, infine, di dividere il suo patrimonio tra i nipoti maschi, ma non solo: lasciò una quota anche alle sue nipoti femmine, pratica non troppo comune a quell’epoca e stanziò,
inoltre, una somma da destinare a tutte le famiglie povere del comune di Casalino, suo paese natio, alla famiglia del portiere della residenza in cui viveva e alla sua donna di servizio.
Il generale Prestinari verrà sicuramente ricordato dalla storia per le sue capacità in quanto soldato e per le sue imprese belliche, ma guardando oltre rispetto a quella che fu la sua carriera, troveremo la persona, il figlio, lo zio, l’amico altruista, umile nonostante le varie onorificenze, che di certo non si era dimenticato da dove veniva e di chi gli aveva voluto bene.

Bibliografia

• Rossi Luigi, L’avanguardia d’oro, “Vercelli Nobilissima”, settembre 1924, n. 1, p. 15
• Documenti del Fondo Marcello Prestinari in Archivio Storico della Città di Vercelli
   

ARCHIVIO GEN. MARCELLO PRESTINARI
Tutte le carte sono conservate in 20 fascicoli in ordine cronologico. Si da una descrizione dettagliata del contenuto dei fascicoli.