Pietro Narducci
(Milano 1793-Vercelli 1880) attr.
Ritratto di don Felice Demetrio Roncia
olio su tela in cornice lignea, post 1842
dim. c.c. cm 123,5 x 94,8 x 7; s.c. cm 113 x 83,7
Iscrizione: “D. FELICE DEMETRIO RONCIA RETTORE DELLA PAROCHIA / DI S. LORENZO FONDATORE DI UN LETTO DA INCURABILE / PER ATTO FRA VIVI DELLI 30 APRILE 1821”
Proprietà: Inventario 1930 – Anno VIII Ospedale Maggiore Vercelli n°5079; Inventario Città di Vercelli n°26271
Restauro: 2023, M.G. Ferrari, V. Sfondrini, collaboratori al progetto: V. Cassaro e M. Buffa
CARTA D'IDENTITÀ
BENEFATTORE: Don Felice Demetrio Roncia (Ronsecco, Vercelli ? tra il 1748/'49-Vercelli 30 marzo 1842)
STATUS: rettore della Parrocchia di San Lorenzo a Vercelli per 63 anni
LASCITO: Don Roncia, con atto del 30 aprile 1821, assegnò all'Ospedale un capitale di 9.400 lire, destinato a fruttare una pensione vitalizia al donatore e, dopo la sua morte, a fondare in perpetuo un posto da incurabile, alternativamente per un uomo e una donna, e una dote annua per una giovane povera, meglio se tutti parrocchiani della chiesa di San Lorenzo.
RITRATTO: il benefattore è raffigurato di tre quarti, seduto su una poltrona di tessuto rosso che dà profondità al dipinto, con lo sguardo intensamente rivolto allo spettatore; indossa, sopra al talare nero e al bianco rocchetto orlato di pizzi, una mozzetta, cioè una mantellina chiusa sul petto da una serie di bottoni rossi. Notevole è il gioco dei toni di grigio tra lo sfondo indistinto e la mozzetta dalle pieghe profonde.
PITTORE: mancando dal fondo archivistico la documentazione contabile del 1842, né avendo individuato altre fonti, non è stato possibile rintracciare l'autore del dipinto. Per confronto stilistico è attribuibile a Pietro Narducci, che a quella data era da un anno già attivo in Vercelli, accanto ad Eusebio Malnate e forse a Francesco Cattaneo, per ora attestato solo nel 1851.
Testi e schedatura a cura di L. Berardi e C. Lacchia, 2023.