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L’idea della costruzione di un teatro dell’aristocrazia vercellese nasce durante il periodo della dominazione francese: Vercelli aumenta i suoi commerci, arricchendosi di palazzi e monumenti.
La nascita del teatro è da collegarsi alla nascita di una Società di nobili cittadini vercellesi che con l’acquisto di un nuova area in Via Monte di Pietà affida all’architetto Nicola Nervi (il quale si era già occupato della ristrutturazione dell’antico Teatro dei Nobili) la progettazione di quello che costituirà il teatro in uso fino agli Anni ’20 “A decoro della Patria, svago dei cittadini e dei forestieri” come recitava la scritta apposta sulla facciata.
Il teatro viene inaugurato il 4 luglio 1815 con l’opera in musica “Evelina”.
Da tale data fino agli Anni ‘40 prevale la lirica e la danza e non mancano gli spettacoli drammatici. Nel 1842 il teatro, dopo alcuni cambiamenti di proprietà, viene ceduto al Comune che, in modo più adeguato di un privato, può garantire la continuità e la qualità degli spettacoli.
L’apertura nel 1872 del Teatro Fachinetti (il futuro Teatro Verdi) provoca una progressiva diminuzione dell’attività del Teatro Civico. Dal 1909, data in cui inizia la propria attività il Cinema Centrale e con la completa monopolizzazione da parte di Facchinetti della prosa teatrale, si assiste al declino del Teatro Civico e alla sua distruzione nel 1923 causata da un incendio doloso che rende inagibile il complesso.
Nel 1929 vengono iniziati i lavori conclusi il 18 ottobre 1931 con l’inaugurazione celebrata dall’opera Aida di Giuseppe Verdi. Il vero salto di qualità della produzione teatrale si ha però solo verso gli Anni ’60 quando inizia la collaborazione con il Teatro Stabile di Torino e successivamente con la fondazione “Circuito Teatrale” di Torino.