SCHEDA
a cura di L. Berardi e C. Lacchia
Pietro NARDUCCI (Milano 1793-Vercelli 1880)
Ritratto del sacerdote Don Andrea Petoletti, 1842
olio su tela in cornice lignea
dim. c.c. cm. 109 x 75,7 x 7; s.c. cm. 99,8 x 66
Iscrizione: “Il Sacerdote Andrea Petoletti già prevosto / di Formigliana e vic.o for.o benefattore per / due letti per uomo e per donna incurabili”
Proprietà: inv. Città di Vercelli n°26225
Da restaurare, in attesa di mecenate
Carta d'identità
benefattore: Don Andrea Petoletti, figlio di Pietro Franco
status: prevosto di Formigliana e vicario foraneo
lascito: il benefattore aveva donato, in vita, 25.000 lire all'Ospedale che dovevano essere suddivise in 20.000 lire, per la dotazione per due letti da incurabile (uno per uomo, l'altro per donna), destinati specialmente a persone che abbiano prestato lungo e lodevole servizio presso l'Ospedale di Vercelli. Le rimanenti 5.000 lire per una pensione annua di lire 400 da pagarsi al donatore, don Petoletti e, dopo la sua morte, alla sua donna di servizio, Domenica Picchio.
ritratto: ritenuto perduto da G.C. Faccio del 1958, è invece rintracciato ed esposto in questa occasione, in attesa di essere sottoposto al restauro. L'artista venne pagato 400 lire, nel giugno del 1842, per la realizzazione del ritratto e di un affresco con la Vergine nell'Infermeria delle donne
pittore: Pietro Narducci si era formato all'Accademia di Brera dove fu allievo di Luigi Sabatelli. Si distinse con opere di ispirazione romantica e per le doti di ritrattista, ricevendo l'incarico di realizzare alcuni ritratti della quadreria dei benefattori dell'Ospedale Maggiore di Milano. Dal 1841, con il suo trasferimento a Vercelli e in qualità di docente dell'Istituto di Belle Arti, è incaricato di “ristaurare anzi riformare” la maggior parte dei ritratti dei benefattori vercellesi.
Scheda di G.C. Faccio 1958:
Il 18 marzo 1842 fu presentata ai Regolatori dell'Ospedale una lettera del Vicario foraneo Don Andrea Petoletti, già Prevosto di Formigliana, con la quale offriva all'Ospedale lire 25.000 (Ordinati, vol. XXII, p. 201). Di questa somma si dovevano fare due parti: 20.000 lire dovevano formare la dotazione per 2 letti da incurabile (uno per uomo, l'altro per donna) destinati specialmente a persone che abbiano prestato lungo e lodevole servizio presso l'Ospedale di Vercelli. Le rimanenti 5000 lire dovevano servire per costituire una pensione annua di lire 400 (interesse all'8 per cento) da pagarsi pagarsi al donatore, don Petoletti e, dopo la sua morte, alla sua donna di servizio, Domenica Picchio. I letti dovevano essere istituiti per la Pasqua del 1842, e l'Ospedale avrebbe tosto fatto eseguire il ritratto del donatore, da collocarsi nelle infermerie accanto a quello del fu Giambattista Beretta, già Prevosto di Vettigné, Vicario foraneo e suo amico.
La Congregazione domandò a S.M. L'autorizzazione ad accettare la donazione e il relativo Atto fu stipulato nell'ufficio dell'Intendente della Provincia, dal Notaio Scrivano, il 31 marzo 1842. Pochi mesi dopo, il 1 ottobre 1842, Don Petoletti moriva nominando suo erede universale l'Ospedale Maggiore. L'eredità però, pagate circa 40.000 lire di legati, si ridusse a poco più di 10.000 lire. I numerosi libri andarono, per legato, alla Biblioteca Agnesiana e l'Ospedale concesse alla medesima anche gli scaffali in cui erano contenuti (Ordinati, vol. XXII, p. 234). Il ritratto di Don Petoletti, elencato nei vecchi inventari, più non esiste [sic]; era opera di Pietro Narducci (Ordinati, vol. XXII, p. 214 in fondo). Per il ritratto di Don Beretta vedi qui il n°65.
Fonti archivistiche:
- Archivio di Stato di Vercelli [ASVC], OSAV, mazzo 83, Ordinato n° 14 del 24 giugno 1842, lire 400 per affresco e ritratto
Bibliografia a stampa:
- G. C. Faccio, I ritratti dei benefattori, Ospedale Maggiore degli Infermi sotto il titolo di Sant'Andrea Vercelli, I ed., Vercelli 1957, n° 74, pp. 29-30
- G. C. Faccio, I ritratti dei benefattori, Ospedale Maggiore degli Infermi sotto il titolo di Sant'Andrea Vercelli, II ed., Vercelli 1958, n° 74, pp. 57-58 [ritenuto scomparso]